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WIA 2011- PREMIO LA VELA D'ORO - POESIA INEDITA

La primavera di "Coniugazione singolare"
Anche la silloge vincitrice del Premio La Vela d'Oro 2011 non è più un inedito: Coniugazione singolare di Simonetta Sambiase, in arte Meth, è stata pubblicata dalla casa editrice Albatros Il Filo. Un nuovo fiore che sboccia in questa primavera, un'altra nave che lascia il porto con tutto il suo carico di vita e di passione, per gonfiare le vele e affrontare la sfida del mare aperto, con il pubblico e i lettori.

REGGIO EMILIA - "La poesia di Simonetta Sambiase è ricca di temperamento e di magia lessicale, di guizzi e di invenzioni.
Ci parla di un amore guerriero e senza pace, un corpo a corpo con l'altro e con le parole, che sono scavate nella carne viva, nella "sanguinante grafia della pelle".
Qui l'altro è a portata di sguardo e insieme a perdita d'occhio, così vicino da diventare irraggiungibile, così desiderato da svanire in un "rogo di tenebre", così invocato da perdersi nelle "radiazioni del disamore" e da "piantare stendardi con le punte avvelenate".
Qui tutto è veloce e mortale. Immagini che sembravano lontane vengono avvicinate all'improvviso, mostrano la loro inattesa parentela e svelano universi nascosti, svelano la nostra parte più sola e vulnerabile, la nostra vita nuda e senza scampo, condannata ad avere "il blasone del nulla sulla schiena".
Con queste parole Milo De Angelis, presidente della Giuria Letteratura, firma le motivazioni con cui l'opera di Meth Sambiase si è aggiudicata il Premio La Vela d'Oro 2011 del Concorso Italia Poesia Inedita del festival.
Una silloge cantata in più tempi e in versi sciolti, dove si percepiscono una moltitudine di esseri ma la voce è una sola: inequivocabilmente una "coniugazione singolare", appunto.
Abbiamo rivolto qualche domanda all'autrice reggiana per conoscerla un po' più da vicino.

Da dove nasce Coniugazione singolare?
MS:
Il percorso dei versi è stato un "luogo", un atto di vita più che di pensiero. Ogni poesia della silloge è un incontro: la voce singola (singolare) ha guardato ed ascoltato (come spiegava Saba) quello che la lasciava sola.
La voce esce acuta o bassa dal corpo dato o dal corpo ricreato dall'anima e i suoi suoni avvicinano, raccontano, allontanano, gridano, elaborano il mondo; non si rassegna mai, e continua a cercare la sua anima diversa, l'Altro, così dissimile a se stessi perché ha necessità di "coniugarsi", di svolgersi, di completarsi.
Ma alla fine del confronto, forse, gli addendi umani restano singolarità, e la voce di una donna e di un uomo non si addizionano mai ma si moltiplicano per se stessi, come due voci singolari. C'è una sola parte del lavoro in cui i versi sono pacificati, l'Appendice, dedicata a mio padre, il cui ricordo mi è sempre più una luce benefica di amore semplice.

Che ruolo occupa l'arte della scrittura nella tua vita e che cosa distingue per te la poesia da tutte le altre forme di scrittura?
MS:
Ecco, il descrivere oggettivamente cosa significhi per me la poesia è la più intima delle domande a cui rispondere. Le altre forme di scrittura?
Hanno una struttura spaziale differentissima da occupare. La poesia invece deve condensare necessariamente; il lavoro è stretto sul singolo verso, sull'unica parola: ciò che conta è "solo la parola", che può perfino essere silenziosa. La scrittura poetica è seducente ma non generosa, costa fatica, ti denuda, ma per me è necessaria, perfino fisicamente presente come un ingombro dello spirito, o come lo spirito che chiede al corpo di dargli le mani per descriverlo.
Con quel verso, quel verso perfetto (qui cito Milo De Angelis), la cui ricerca è coniugata tutta al condizionale.

Il festival Women in Art si pone l'obiettivo di celebrare la creatività, valorizzando il femminile attraverso l'opera d'arte. Qual è stata la tua esperienza in questa manifestazione?
MS:
In tempi nani di investimenti culturali, magri magri, in cui "non è più tempo di parlare di poesia delle donne", il festival Woman in Art consente agli artisti di riconquistare lo spazio, la piena soggettività dell'essere umano "donna", permette di produrre cultura non separando le sponde ma puntando l'attenzione su una di quella.
Grazie per questa domanda. Mi dà la possibilità di ringraziare pubblicamente tutta l'organizzazione dello staff del WIA.
Il WIA è stato un incendio di emozioni, un pezzo della mia storia da raccontare quando sarò vecchia, perché ora come ora l'ho già raccontata a tutti.

Un nuovo fiore che sboccia in questa primavera, un'altra nave che lascia il porto, con tutto il suo carico di vita.
Dopo aver convinto la Giuria del Concorso all'unanimità, Coniugazione singolare di Meth Sambiase è ora pronta per affrontare la sfida forse più ardua: quella del mare aperto, con il pubblico e i lettori, e toccare le loro corde con la sola forza dei versi e tutta l'indomita passione di chi li ha composti.
Buona primavera, Meth e buon viaggio!

In alto, copertina di "Coniugazione singolare" di Meth Sambiase, casa editrice Albatros Il Filo ISBN 978-88-567-5551-0


Daniela Bestetti
(7 aprile 2012)



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