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MMM Messner Mountain Museum
Sono 6 e sono dislocati in 6 siti di straordinaria bellezza tra Sudtirolo e Bellunese. I MMM Messner Mountain Museum esprimono un'esperienza umana, prima ancora di essere un museo: luoghi in cui uomo e natura si cercano, sfida e paura s'intrecciano, montagna e popoli della montagna si esprimono, mito e sacro danzano.


BOLZANO - E' difficile esprimere che cosa si prova visitando i Messner Mountain Museum. Ma io confido nelle parole, nel potere delle parole, quando sprigionano da qualcosa che ti ha toccato nel profondo. Così provo a condividere la mia esperienza.
Una strana sensazione alberga nei MMM. La sensazione che quello che stai attraversando ti riguardi da vicino, poco importa che tu abbia o meno dimestichezza con lo sport estremo. Forse la condizione che si pone è una sola: che tu abbia accettato la sfida di vivere.
Credo che i MMM abbiano intimamente a che fare con l'uomo, prima ancora che con la montagna: più precisamente, con il rapporto tra l'essere umano e le sue imprese, di cui le montagne sono una metafora molto concreta. Ma le montagne sono anche dentro di noi. Mentre li attraversavo, ogni cosa mi riportava a me stessa. Senza saperlo, stavo facendo un viaggio. Un viaggio molto diverso dal tour confortevole a cui si è abituati in un museo. Ho pianto lacrime di commozione e di gratitudine, lacrime di speranza e di bellezza, lacrime di paura e di compassione - etimologicamente "patire-con" - per l'essere umano quando, mosso da una forza senza nome, decide di avventurarsi senza garanzie.



Sono stata comodamente al riparo nei miei appartamenti di città per metà della mia vita. Poi ho deciso di seguire una passione e tutto quello che è venuto dopo è stato, nel bene e nel male, una conseguenza di quella decisione. Non importa il risultato: riuscire o fallire sono concetti equivalenti al fine di un'esperienza. Sono istruttivi entrambi, quando comprendi che il viaggio diventa più importante della meta. Per tutti coloro che, nelle più diverse forme, hanno sperimentato su di sé la dimensione dell'ignoto, la visita ai MMM diventa molto istruttiva.

C'è cura.
C'è amore.
C'è l'incontro con il sacro.
C'è lo stupore per il manufatto.
C'è l'ingegno dell'uomo.
C'è l'assenza di certezze.
C'è l'accettazione profonda del rischio.
C'è il desiderio, la paura, la sofferenza e il rispetto che accompagnano le imprese più ardue.
C'è la scoperta di civiltà che vivono in condizioni particolari, con grande dignità. E quella di singoli uomini, che hanno compiuto imprese fuori dall'ordinario.
C'è la bellezza naturale mozzafiato.
C'è la consapevolezza di essere una particella nell'infinito, ma pur sempre una parte del tutto.
C'è la sfida di stare nel bel mezzo di tutto questo: la sfida di appartenere senza essere distrutti.

Nel complesso i MMM sono 6. Non è causale dove sono siti, come sono stati costruiti, che cosa contengono e il percorso invisibile che li collega. Credo che niente in ciò che Reinhold Messner ha fatto nella sua vita - e mi viene da dire di uomo, prima ancora che di sportivo estremo - sia casuale.
"Il mio 15° Ottomila è la somma di tutte le mie esperienze", è la frase con cui egli stesso definisce questi musei, che ha realizzato nel corso di molti anni, superando scetticismo, ostacoli, avversità.

Nel dettaglio, i MMM sono:
1. Juval: il mito della montagna
La dimensione religiosa della montagna.
Inaugurato nel 1995 a Castelbello (BZ) in Val Venosta.
2. Dolomites: il mondo verticale
Il museo nelle nuvole.
Inaugurato nel 2002 sul Monte Rite a Cibiana di Cadore (BL).
3. Ortles: il mondo del ghiaccio
Alla fine del mondo.
Inaugurato nel 2004 a Solda (BZ).
4. Firmian: la montagna incantata
Il rapporto uomo-montagna.
Inaugurato nel 2006 a Castel Firmiano Bolzano.
5. Ripa: i popoli delle montagne
L'eredità delle montagne.
Inaugurato nel 2011 nel Castello di Brunico (BZ).
6. Corones: l'alpinismo tradizionale
Disciplina principe dell'alpinismo.
Inaugurato nel 2015 sul Plan De Corones a Pieve di Marebbe (BZ).


Conscia che non tutti si concederanno di visitare questi musei (e forse nemmeno il tempo necessario di navigare il sito ad essi dedicato), mi permetto di condividere il pensiero del loro ideatore, perché credo serva a comprendere lo spirito e l'impegno che ha motivato la creazione di questi luoghi unici:
"Dopo una vita vissuta tra le pareti dolomitiche, sulle più alte cime del globo terrestre e poi in cammino nei vasti deserti di sabbia e di ghiaccio, ho voluto raccogliere l'eredità delle mie esperienze. Desidero raccontare ciò che ho vissuto ai margini estremi del mondo e presentare coloro che hanno condiviso con me momenti di paura, talvolta di disperazione ed infine quell'euforia del ritorno, la rinascita. Tornando da mondi ostili non abbiamo altro che le nostre esperienze. Pertanto, alla fine di ogni viaggio ai confini delle nostre possibilità, quando facciamo rientro tra la gente, ci rimane la vita salvata, la nostra, da riempire nuovamente di sfide, di obiettivi, di nuovi impegni. Uno di questi impegni è per me la realizzazione del Museo della Montagna. Per raccontare ciò che accade in noi quando ci consegniamo alle montagne e a ciò di cui sono portatrici da sempre: l'eternità, nonostante anch'esse si trasformino; il pericolo, temuto da tutti; la lentezza, di cui tutti abbiamo bisogno".

Buona visita!

Info e contatti
http://www.messner-mountain-museum.it/it/



Nelle foto, scatti di Daniela Bestetti durante la visita ai MMM.


Daniela Bestetti
(29 dicembre 2019)



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