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CINEMA

Pregiudizi e gerarchie (parte terza)
Si conclude con questa terza selezione di film la seconda puntata dedicata al tema "Pregiudizi e gerarchie", come tappa del viaggio proposto da Anna Cassarino alla scoperta delle pellicole che possono aiutare a capire meglio l'animo umano.


L'INSOLITO CASO DI MR. HIRE (Patrice Leconte, 1989) Interpretato da Sandrine Bonnaire e Michel Blanc, il film è tratto dal romanzo di Georges Simenon "Il fidanzamento del signor Hire". Una giovane viene uccisa in un parco e i sospetti cadono su un uomo dall'aspetto poco attraente, che vive solo in un condominio lì vicino, dove è stato visto entrare quello che ha tutte le probabilità di essere l'assassino. La misantropia di Mr. Hire e i suoi modi bizzarri attirano le indagini poliziesche e anche la diffidenza dello spettatore del film, che lo vede spiare per ore la bella dirimpettaia dalla finestra. Quando lei se ne accorge, lo cerca e i due cominciano a frequentarsi, nonostante lei sia innamorata di un altro.
Un po' alla volta è chiaro che le apparenze hanno ingannato tutti e che le reazioni di ciascuno possono essere ben diverse da quelle che sarebbe ovvio aspettarsi. E' una storia che mette in guardia dal giudicare affrettatamente e dal fidarsi della simpatia, come se fosse garanzia di rettitudine.

QUELLI DELLA SAN PABLO (Robert Wise, 1966) Questo lungo film per tre ore ci appassiona a una vicenda tratta dal romanzo di Richard McKenna. Nel 1926 sul fiume Yang-tze si trova la cannoniera statunitense San Pablo, malvista dai cinesi, stufi di ogni colonialismo. Il nuovo e coscienzioso meccanico di bordo Jake (interpretato da Steve McQueen) entra in contrasto con la strana situazione che trova sulla cannoniera, dove dei cinesi si sono insediati in maniera ufficiosa e lavoricchiano per sopravvivere. Le gerarchie nei loro confronti, poveri e precari, sono anche più rigide di quelle militari ma, nonostante il senso d'inferiorità verso i bianchi, richiedono rispetto. Per Jake, dal forte senso di giustizia, si presentano anche qui le difficoltà che tende sempre ad incontrare, dato che agire secondo coscienza mette inevitabilmente in situazioni che mal si accordano con lo schematismo di comodo tipico di ogni sistema. Le vicende personali si sommano a quelle politiche e rendono necessarie scelte molto difficili per lui, per l'equipaggio, per il capitano e anche per dei missionari e un'insegnante, di cui Jake è innamorato. Suspense e azione non impediscono di mostrare aspetti interessanti ed istruttivi dell'animo umano in questo bel film.

GRIDO DI LIBERTA' (Richard Attemborough, 1987) Con Denzel Washington e Kevin Kline, il film narra la vicenda sudafricana negli anni '70 dell'attivista nero Steve Biko, del movimento Black Consciousness e del direttore di giornale bianco Donald Woods. Il giornalista liberale, che prima di conoscere personalmente Biko riportava nella stampa una verità distorta, dopo averlo incontrato e frequentato comprende il reale spirito del giovane uomo. Biko cercava infatti di risvegliare il senso di dignità dei neri, affinché non si sentissero e dunque non si comportassero da inferiori, ma lo faceva con l'obbiettivo di convivere in pace e a livello di parità con i bianchi. I pregiudizi degli afrikaner, però, radicati nel sistema autoritario e nella paura di perdere ciò che avevano conquistato, li rende incapaci di capire. Si comincia col mancare di rispetto e si arriva alla violenza e alle persecuzioni, che finiscono per uccidere di botte Biko. Il giornalista Donald Woods, allora, vittima a sua volta di intimidazioni brutali e di confino, decide di fuggire in Inghilterra con la famiglia per pubblicare un libro/documento sulle atrocità dell'apartheid, oltre che su Biko e il suo assassinio.

HAROLD E MAUDE (Hal Ashby, 1971) Una commedia divertente e profonda che accoppia la giovinezza e la vecchiaia in un modo inaspettato. Un ragazzo ricco (interpretato da ) cerca di sfuggire all'oppressione di una famiglia a cui si sente del tutto estraneo, con messe in scena spettacolari che non riescono a infrangerne il muro. Una quasi ottantenne (interpretata da ), spiritosa e indifferente ai tabù che gravano sulla vecchiaia, è però consapevole dell'usura a cui va inevitabilmente incontro il corpo. I due si incontrano durante un funerale, fanno amicizia e infine si innamorano. Il pericolo di cadere nel cattivo gusto è superato brillantemente dal regista allora trentanovenne (1932-1988) e anticonformista. E' un film intelligente che aiuta a sdrammatizzare, ad alleggerire i pregiudizi sulla vecchiaia, e ad intravvedere una via di uscita alle terribili trappole degli schemi mentali.

Buona visione!

http://www.ascuoladaglialberi.net

Anna Cassarino
(23 marzo 2016)


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