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FOTOGRAFIA - Focus on

Tina Modotti: fotografa rivoluzionaria
Tina Modotti era una donna libera, forse straordinariamente libera anche per l'epoca attuale. Era un'artista seducente, scandalosa e bella, anzi bellissima. Una vita che segna un percorso nelle inquietudini e nei sogni dell'inizio del XX secolo e che si concluse nel dramma di una morte avvolta da troppi dubbi e sospetti: in un taxi nella notte del 5 gennaio 1942, dopo una cena con amici in casa dell'architetto Hannes Mayer.

RHO - Assunta Adelaide Luigia Modotti, detta Tina, nacque il 17 agosto 1896 nel popolare Borgo Pracchiuso a Udine e giovanissima visse l'esperienza dell'emigrazione negli Stati Uniti, dove fu operaia tessile nella San Francisco d'inizio secolo.
Nel 1917 conobbe il poeta e pittore Roubaix de l'Abrie Richey (Robo) ed insieme si trasferirono a Los Angeles.
Nel 1920 ad Hollywood fu attrice in The Tiger's Coat per la regia di Roy Clement e con parti secondarie in altri due film. Decise di abbandonare la c arriera d'attrice, ma per la sua bellezza ed espressività fu scelta come modella in diverse occasioni dai fotografi Jane Reece, Johan Hagemayer e, soprattutto da Edward Weston, uno dei più innovativi maestri della fotografia moderna, con cui ebbe in seguito un legame sentimentale, diventando così suo amante e mentore.
Scoprì il Messico in occasione dei funerali del suo compagno Robo, celebrati in quella terra dove il poeta morì per vaiolo.
Nel 1923 vi tornò con Edward Weston per stabilirsi definitivamente nella capitale messicana, vivendo nel clima politico e culturale postrivoluzionario del rinascimento messicano, frequentando i grandi pittori muralisti David Alfaro Siqueiros, Diego Rivera e José Clemente Orozco.
A contatto con la capacità e l'esperienza di Weston, la tecnica fotografica di Tina si consolidò e in breve tempo conquistò autonomia espressiva.
Negli anni seguenti Tina conobbe la fotografa Dorothea Lange ed acquistò una fotocamera Graflex. Nel 1927 il legame con Weston si deteriorò e il fotografo americano fece ritorno in California.
La fotografia di Tina Modotti si trasformò, percorrendo in pochi anni un'esperienza artistica ineguagliabile, abbandonando l'interesse per la natura alla ricerca di forme dinamiche e utilizzando la fotografia nell'analisi sociale e come strumento di denuncia, con valore fortemente ideologico.
In quegli anni conobbe lo scrittore John Dos Passos e l'attrice Dolores Del Rio, diventando infine amica della pittrice Frida Kahlo.
Intensificò il lavoro di fotografa impegnata e militante politica, legandosi al rivoluzionario cubano Julio Antonio Mella, assassinato nel gennaio del 1929 dai sicari del dittatore cubano Gerardo Machado.
Realizzò un importante reportage fotografico nella regione messicana del Tehuantepec, rifiutò l'incarico di fotografa ufficiale del Museo nazionale messicano, ma nel frattempo il clima politico mutò e nel 1930 fu espulsa dal Messico.
Fu intellettuale nella Berlino degli anni Trenta, visitò la Russia stalinista, si recò in Spagna durante la guerra civile e fece ritorno in Messico negli anni Quaranta.
Fu musa di Rafael Alberti e Pablo Neruda, e del poeta cileno sono i versi incisi sulla tomba di Tina nel Pantheón de Dolores a Città del Messico.
In pratica la produzione fotografica di Tina Modotti si sviluppò in soli sette anni, dal 1923 al 1930, ma sufficienti a raccontare sotto la luce intensa del Messico il suo tempo e l'anima di quel paese, che lei aveva scelto come il proprio.
L'ultimo tributo a questa fotografa, donna e artista che, dopo lunghi anni di oblio, ha ritrovato l'ammirazione di numerosissimi appassionati e l'attenzione della critica, si è tenuto nei mesi scorsi a Roma con la mostra Tina Modotti: un nuovo sguardo, organizzata dall'Ambasciata del Messico in Italia in collaborazione con l'Istituto Cervantes, dove sono state esposte 26 opere dell'artista.


In alto nell'ordine "Bicchieri" 1925, "Donna di Tehuantepec" 1929, "Campesinos" 1928, foto di Tina Modotti

Massimo Cova
(5 aprile 2012)


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