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Grandi interpreti

IL VIOLINO DI VILDE
Norvegese, ventisei anni compiuti, Vilde Frang è la nuova rivelazione del violino. Dopo il suo debutto italiano, grazie alla Società dei Concerti di Milano che l'ha fatta a salire sul palco del Conservatorio Verdi nel 2011, pochi giorni fa si è ripresentata al pubblico meneghino con la sua naturale freschezza e il suo grande talento. Espressività profonda, ampia varietà timbrica e tecnica matura la collocano tra i grandi musicisti del panorama musicale internazionale.

SESTO SAN GIOVANNI - Ha preso il via quest'anno, a partire dal mese di ottobre, la trentesima stagione concertistica della Società dei Concerti di Milano, il cui fondatore, Dr. Antonio Mormone, si avvale dal 2007 della direzione artistica della pianista Enrica Ciccarelli.
In questi trenta anni di musica, la Sala Verdi del Conservatorio ha visto esibirsi i più importanti concertisti solisti e le eccellenti orchestre internazionali dirette da illustri maestri della bacchetta.
Nei numerosi appuntamenti musicali meneghini, dalle offerte ampie e articolate, non sono tuttavia mancati soprattutto i giovani talenti, a fianco dei grandi nomi della musica, che hanno in molti casi debuttato in Italia proprio grazie alla paziente ricerca del fondatore Mormone.
Potremmo dire che parecchi degli acclamati concertisti di oggi, sono stati tenuti a battesimo, nel corso degli anni, dalla platea della Sala Verdi.
Questo è un esempio di come con attenzione e passione, e non senza difficoltà, ci si possa prendere cura delle nuove generazioni di artisti di tutto il mondo, dei musicisti di talento, rendendone possibile la loro scoperta da parte del pubblico.
Una grande finestra aperta sul presente, e conseguentemente, sul futuro del panorama musicale internazionale.
E' il caso, ad esempio, della talentuosa violinista norvegese (classe 1986) Vilde Frang, ospite l'anno scorso in Sala Verdi per il suo debutto italiano, e che abbiamo avuto l'opportunità di riascoltare pochi giorni fa sempre nel cartellone della Società dei Concerti.
Vedere sul palco giovani interpreti è sempre un'esperienza stimolante, poiché non si può non lasciarsi contagiare dal loro entusiasmo, dalla loro fresca energia, dalla sferzata di vitalità che sanno offrire al pubblico.
Ascoltare un concerto di musica dal vivo, diventa un'esperienza unica e speciale anche per il piacere di cogliere il musicista nel momento del suo atto creativo.
L'espressione del volto, il gesto nella movenza del suonare, il rapporto fisico con lo strumento e lo sforzo che ne deriva.
Assistere ad un concerto, quindi, non è solo un evento da ascoltare, ma un'esperienza complessa, soggettiva e totale, che coinvolge lo spettatore in un insieme di emozioni recepite, vissute ed elaborate in continuo scambio con l'esecutore.
La musica risuona intorno a noi e dentro di noi, passa attraverso il corpo per non lasciarci indifferenti, e attiva componenti emotive, comunicative, percettive.
Nel caso di Vilde Frang non si può rimanere impassibili di fronte al suo energico talento. Grande virtuosa e ottima interprete, è oggi una delle violiniste più apprezzate e ricercate dai direttori d'orchestra.
Ho avuto modo di ascoltarla già l'anno scorso nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano, nel malinconico Concerto in re minore op.47 per violino di Sibelius, lo stesso con cui si è esibita al Festival di Lucerna (settembre 2012) con i Wiener Philharmoniker.
L'espressività della Frang è caratterizzata da un'ampia varietà timbrica, da una limpida e matura tecnica, e soprattutto da un colore vibrante e profondo nei passaggi più lirici degli autori, come Sibelius e soprattutto Ciajkovskij, pur tenendosi sempre lontana da facili sentimentalismi.
Proprio il concerto di Sibelius è per la Frang uno tra i più commoventi e drammatici per violino e orchestra.
Ma cosa accomuna già questa giovane violinista ai grandi interpreti della storia del violino?
Sicuramente quel continuo raffinato lavoro sulle dinamiche, le frequenti e improvvise accelerazioni che via via si smorzano altrettanto velocemente, un personale fraseggio, la ricerca di un senso espressivo profondo anche nei passaggi apparentemente solo virtuosi.
Tutti questi elementi la collocano tra gli eccellenti interpreti del violino, donandole una maturità artistica insolita per la sua giovane età.
In grado di affrontare con disinvoltura le pagine più difficili della letteratura violinistica, la Frang debutta all'età di 12 anni ad Oslo, grazie allo studio precoce intrapreso otto anni prima.
La sua biografia musicale inizia sì tra i fiordi norvegesi, per spostarsi poi, ancora giovanissima, nelle città tedesche di Amburgo e Kronberg.
Ha avuto, infatti, il privilegio di essere ascoltata dalla "signora del violino", Anne Sophie Mutter, che decise di prenderla, ancora adolescente, sotto la sua ala maestra.
Oggi Vilde Frang gira il mondo con il suo prezioso strumento. Le letture, la storia dell'arte, la danza e il teatro sono grande fonte d' ispirazione per lei, e nonostante gli impegni, riesce a ritagliarsi sempre del tempo, tra un concerto e l'altro, per coltivare le sue passioni.
Capace di cogliere tutte le opportunità di crescita che il grande successo le sta offrendo, ha all'attivo tre incisioni per Emi Classics.
Su youtube è possibile ascoltarla e vederla in numerose prove e concerti dal vivo.

Nella foto in alto Vilde Frang in una foto di Kaare Viemose

Paola Marino
(19 novembre 2012)


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